La Maschera di Pulcinella parte 2: storia della maschera napoletana

Pubblicato : 24/02/2023 23:36:13
Categorie : Presepi napoletani artigianali

La Maschera di Pulcinella parte 2: storia della maschera napoletana

Pulcinella è la maschera simbolo di Napoli e ha una storia longeva risalente al XVI secolo e contingente allo sviluppo della commedia dell’arte. Il nome deriva da Puccio D’Aniello: secondo alcuni studiosi, si tratterebbe del nome di un contadino di Acerra che, stufo di zappare la terra e di coltivare i campi, decise di lasciare tutto e di unirsi a una compagnia di girovaghi che si trovava a passare per il suo paese natio. Altri ancora sostengono che il nome Pulcinella derivi da “Pulcinello”, cioè un sostantivo volto a indicare un piccolo pulcino dal naso curvo e adunco e che di conseguenza richiama il volto della maschera partenopea. Infine, alcuni studiosi un po’ più intraprendenti hanno individuato in Pulcinella la figura di Maccus, il ladro sciocco e mangione delle Atellane, cioè le commedie importate a Roma e risalenti al IV secolo a.C. dai toni comici e stravaganti, volgari e talvolta osceni e basate sia sul primo impiego di canovacci che sull’improvvisazione.

La maschera del Pulcinella che noi oggi conosciamo e identifichiamo come tale è opera dell’attore Silvio Fiorillo e risale al Seicento. Fiorillo, figlio d’arte di Tiberio, era originario di Capua e aveva preso parte alla Compagnia degli Uniti recitando e interpretando svariati ruoli. In realtà a renderlo famoso fu proprio la creazione e l’interpretazione di Pulcinella. Il volto del Pulcinella di Fiorillo è molto simile a quello odierno: in testa porta un lungo cappello bianco di stoffa e sul volto una mezza maschera nera che copre solo gli occhi, evidenzia il naso curvo e lascia scoperta la bocca sottile ma sempre aperta per chiacchierare o per mangiare qualcosa.

Ancora, tra i detti più famosi si ricordi anche quello usato dai napoletani veraci: A’ Pullecenella ‘o vedono sulo quanno va ‘ncarrozza”, che traslitterato diventa “Pulcinella viene notato solo quando gira in carrozza”. Pulcinella non è uno sfortunato, ma è un uomo che in ogni modo cerca di arrancare, di tirare avanti e non sempre tutto va per il verso giusto. Ci sono delle volte in cui però riesce a trionfare e proprio in quel momento viaggia in carrozza: allora tutti lo notano e hanno da ridire, ma quando lui stesso si trova in serie difficoltà e non riceve altro che bastonate dai ricchi e dai padroni, mai nessuno ha la voglia di aiutarlo e di cooperare.

Recensioni

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Marco S.
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Armando S.
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